martedì 11 maggio 2010

Intervista a Barbara Garlaschelli

Ritorniamo alle nostre interviste. Oggi c'è Barbara Garlaschelli, non male eh?

Barbara Garlaschelli è nata a Milano nel 1965. Tra le sue tante pubblicazioni ricordo: O ridere o morire (Marcos y Marcos, 1995), Ladri e barattoli (Marcos y Marcos, 1996), Nemiche (Frassinelli, 1998), Alice nell'Ombra (Frassinelli 2002), Sorelle (Frassinelli, 2004 - Premio Scerbanenco), L'una nell'altra (Dario Flaccovio, 2006), Frammenti. Storie da un fortino di periferia (Mobydick, 2006), Non ti voglio vicino (Frassinelli, 2009). Ha collaborato con varie riviste: Pulp, Novella 2000, Marie Claire, Donna, Il Paradiso degli Orchi, Gioia, Delitti e misteri, Liberazione, La Repubblica. Ha diretto la collana per ragazzi I Corti (edizioni E.Elle).
Il suo blog è:http://barbara-garlaschelli.splinder.com/
(foto di Massimo Dordoni)

Ciao Barbara, e grazie per avermi concesso un po' del tuo tempo. Ti va di raccontare come è avvenuto il tuo esordio da scrittrice, come ti sei imbattuta nel tuo primo editore?

L'incontro con Marcos y Marcos è avvenuto tramite Tecla Dozio, ex mitica libraia della Libreria del Giallo di Milano. A lei avevo fatto leggere il dattiloscritto di O ridere o morire e con lei ho sistemato i racconti, dopodiché la Dozio ha telefonato davanti a me a Marco Zzapparoli dicendogli: "Ho tra le mani il dattiloscritto che ti piacerà moltissimo". Lui deve averle risposto qualcosa tipo: "Ho una pigna di dattiloscritti così " e lei ha ribattuto: "Questo quando inizi a leggerlo lo finisci in una notte". Lui ha risposto va bene, così io e mio padre siamo andati a portarglielo. Non sono nemmeno scesa dalla macchina, anche perché la sede della Marcos era tutta una scala, quindi "vietata" per me. Io, Zapparoli, in quell'occassione, non l'ho visto. Era giovedì. Il venerdì mattina mi ha telefonato per chiedermi di essere il mio editore.

Come ha risposto il pubblico e come ti sei trovata con la casa editrice?

Il libro è piaciuto molto, è stato accolto molto positivamente. Con la Marcos y Marcos ho pubblicato un altro romanzo (un giallo comico) e poi è finita la collaborazione perché volevo percorrere altre strade.

Come vedi il panorama editoriale italiano attuale e cos'ha di diverso rispetto a quello di 15 anni fa?

Il panorama italiano è ricco e vario. Ci sono molti autori che amo, anche tra i giovani (una tra tutti, per quel che riguarda il genere, Paola Rondini, ma anche altri). Diciamo che, forse, dato il successo che la letteratura di genere ha avuto (dopo molti anni di fatica) ora sta un po' saturando mercato e, personalmente, piacere di lettura. Si pubblica tantissimo (e questo di per sé non sarebbe un male) in un paese in cui si legge poco (e questo è drammatico). E troppi scrivono. E questo perché si ha l'idea distorta che scrivere un romanzo a) sia necessario per la propria e altrui esistenza; b) sia facile. Errore: scrivere è un mestiere difficile.

Un consiglio a chi si sta avvicinando alla scrittura?

Credete in ciò che fate e se volete diventare scrittori veri e non scribacchini leggete tanto, scrivete tanto, buttate via tanto. Molti parlano di essere umili e questo è un buon atteggiamento se significa non credere di sapere già tutto, non ascoltare consigli e essere arroganti con chi ha più esperienza di te. Ma si dà il caso che la scrittura richiede anche una grande ambizione perché l'atto in sé di scrivere presuppone la convinzione che qualcuno ci troverà così interesssanti da impegnare il suo tempo per leggerci. E allora bisogna essere all'altezza di questa ambizione. Non esistono consigli: ognuno sceglie una sua strada. Personalmente stimo chi lo fa senza svendersi e lavora con coerenza e lealtà intellettuale.

Parlami un po' di Non ti voglio vicino, il tuo ultimo libro (Frassinelli - candidato al premio Strega). So che è stato un lavoro difficile che ti ha impegnata per diversi anni. Come si fa a portare a termine un romanzo così importante?

Il mio ultimo romanzo è stato impegnativo per molti motivi: per la struttura (più voci che raccontano e l'inserimento di "voci" altre), per il lungo arco temporale che copre (1939, giorni nostri), per i temi trattati (guerra, abuso sessuale, legami famigliari, follia, solitudine, amore, morte). Ed è stato impegnativo perché in questi cinque anni, come essere umano, mi sono accadute delle cose che hanno influenzato, nel bene e nel male, la stesura del testo.
Come si fa a portare a termine un romanzo così? Una pagina dopo l'altra (e non è una battuta).

Ah, per finire... chi vince lo Strega?

Io, naturalmente :-)

C'è poco da dire, adoro questa donna.

1 commenti:

sandra ha detto...

Che energia questa donna!

Posta un commento

Related Posts with Thumbnails