lunedì 24 maggio 2010

Intervista esclusiva a Massimo Roccaforte (NdA): uno sguardo nel mondo della distribuzione dei libri

Massimo Roccaforte è l'ideatore del canale di distribuzione libraria NdA (Nuova di stribuzione associati), l' unica realtà organizzata sul territorio nazionale dedicata principalmente a librai indipendenti, centri sociali, associazioni e gruppi di base.
Questa intervista è stata realizzata da un mio collaboratore un anno fa circa. Mi fa piacere condividerla qui su Blogolonelbuio.

http://www.ndanet.it/home.php


Parlami un po’ del tuo progetto. Qual è l’idea guida? Com’è nato? Come procede?

Il progetto NdA è nato nel 1999 a Milano, su mia iniziativa. L’idea guida che mi animava e che anima ancora il nostro lavoro è quella di far circolare la produzione editoriale di qualità (quella che viene definita piccola e media editoria) in circuiti non convenzionali, paralleli alle librerie canoniche. Luoghi dove il libro non è considerato solo un oggetto di consumo e intrattenimento ma un’esperienza e/o uno strumento di lavoro indispensabile per comprendere il contemporaneo.
Abbiamo cominciato con la distribuzione nella rete dei centri sociali, allora molto attiva nella diffusione e produzione culturale editoriale, allargandoci piano piano al circuito del commercio equoesolidale, ai gruppi, alle associazioni e ai privati che intendono promuovere cultura “dal basso” attraverso la produzione e la diffusione di materiale editoriale. Lavorando intensamente in questa distribuzione alternativa abbiamo pensato successivamente di “portare” la nostra particolarità specializzata anche nel circuito “ufficiale” della diffusione editoriale dando vita, da Rimini (dove nel frattempo mi sono spostato), nel 2002 al progetto Interno 4 ovvero vere e proprie librerie specializzate in editoria di qualità, situate (a differenze degli info shop, versione “ridotta” del progetto Interno 4) nei centri storici delle città. Interno 4 è principalmente una rete di soggetti diversi, solitamente giovani, interessati ad aprire una libreria “alternativa”, che in una forma di semi-franchising si affiliano ad Interno 4 usufruendo di agevolazioni e servizi forniti da NdA. Dal 2002 ad oggi (2009 NdR) abbiamo aperto 26 punti vendita Interno 4 in tutta Italia di cui 20 attualmente attivi.

Che idea ti sei fatto del mercato editoriale italiano? È davvero così in crisi? Se sì, a tuo avviso, a cosa è dovuta questa crisi?

Non credo sia in crisi, credo sia un mercato piccolo ma solido, fatto spesso di lettori preparati ed esigenti ai quali però non viene offerta una proposta chiara e selezionata. L’iperproduzione dei grossi gruppi editoriali e la pessima produzione di alcuni piccoli editori crea la crisi di cui si parla spesso ma sono convinto che questa si potrebbe anche “assestare” o “gestire” se ci fosse da parte di noi editori e distributori una selezione e qualità maggiore nel produrre e una diversa logica nel vendere.
Se invece per crisi intendi quella mondiale, protagonista di questo ultimo anno, non credo toccherà più di tanto un mercato di acquirenti caratterizzato come detto sopra. Ne è riprova il Natale appena passato che oltre a reggere la crisi ha registrato una crescita nelle vendite.
Come detto anche prima, se chi produce e vende la smettesse di lavorare solo sui numeri e cominciasse a considerare i libri natura viva su cui costruire socialità e “senso” gli acquirenti si fidelizzerebbero meglio.

Da distributore come reputi l’attuale meccanismo del sistema delle rese ai librai?

Le rese sono un problema, ma sono anche l’unico strumento che hanno i librai per difendersi dall’iperproduzione. Il gatto si morde la coda come si dice. Io credo che il problema sia, come detto prima, nel vendere bene, il giusto e con chiarezza i prodotti alle librerie le quali a loro volta devono avere un progetto chiaro e non generico per la loro bottega culturale. Dobbiamo costruire distribuzioni specializzate con personale qualificato addetto alla vendita che si rivolga a librerie specializzate con librai preparati e aperti. Ovviamente parlo di piccola e media editoria e librerie di qualità non parlo delle industrie editoriali che vanno sempre di più verso una dinamica ed un mercato diverso da quello di esperienze editoriali o librarie come le intendiamo noi.

NdA distribuisce anche editori che chiedono agli autori contributi per la pubblicazione? Cosa pensi in merito a questo fenomeno?

Ovviamente non abbiamo il controllo degli accordi privati degli editori con i loro autori e neanche ci interessa averlo, non consideriamo quella una discriminante. Scegliamo in base al catalogo, agli argomenti e alla qualità dei prodotti, non sta a noi intervenire nel rapporto tra l’editore e l’autore. Non credo che tra i nostri distribuiti ci siano editori che chiedono contributi agli autori e comunque se esistono, questi siano una minoranza. Anche se in linea di principio crediamo che debbano essere gli editori a pagare la giusta percentuale di diritti agli autori e non viceversa, credo che anche questo aspetto della produzione, che tocca alcuni piccoli, non debba essere per forza demonizzata e non credo sia simile in tutti i casi. Ovviamente parlo di editori con un catalogo, che fanno ricerca e che distribuiscono davvero i libri che producono, perché non conosco assolutamente quegli editori che “truffano” gli autori chiedendogli soldi in cambio di pura e semplice stampa senza alcun lavoro editoriale e commerciale su quanto prodotto.

Parlando di altro. Il copyleft, come forse già saprai, è un modello alternativo di gestione del diritto d'autore. Tu cosa ne pensi? Chi si occupa della distribuzione dei libri deve temere o incentivare l’idea del copyleft, tenendo presente che un’opera così registrata può tranquillamente essere letta gratuitamente (ad esempio anche on line)?

Sosteniamo queste iniziative e anzi abbiamo anche prodotto diversi libri in regime di Copyleft. Le sosteniamo in un ottica di produzione e circolazione dal basso, senza scopo di lucro, perché diversamente siamo per il giusto riconoscimento del lavoro degli editori e degli autori, che se piccoli soprattutto, deve essere tutelato nei confronti del mercato senza etica in cui lavoriamo.

Grazie Massimo.

Grazie dell’opportunità. Alla prossima e in bocca al lupo.

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