martedì 26 ottobre 2010

J.A.S.T. Blog tour (Settima tappa): Episodio 1, Scena 3

Continua qui su Blogolonelbuio il blog tour di J.A.S.T., il romanzo collettivo scritto da Lorenza Ghinelli, Daniele Rudoni e Simone Sarasso attualmente in libreria. In verità più che di un romanzo si tratta di un vero e proprio serial tv su carta (anzi, si tratta del primo serial tv su carta). Non ci credete? Allora date un'occhiata alla scena tre del primo episodio che Blogolo vi presenta in esclusiva!  




Episodio 1 – Pilot
Written and directed by Simone Sarasso

Scena 3 – Ecco come è andata in New Jersey
Newark, New Jersey, 2007
La Spia

Daryl è un nome da uomo. Questo pensa la ragazza prima d’infilarsi la tuta protettiva.
Non è che la folgorazione le sia venuta nel bel mezzo di quel casino, anzi.
Lo pensa da anni.
Anche se suo padre continua a tirare in ballo Daryl Hannah.
E lei finisce per incazzarsi ancora di più.
I primi anni, al liceo, i ragazzi la prendevano per il culo.
Con quei capelli corti e senza un filo di tette sembrava davvero un ragazzino.
Poi erano arrivate le tette, i capelli erano cresciuti e i ragazzi avevano iniziato a ronzarle intorno.
Niente più salopette, solo gonne molto sopra il ginocchio. E uno stuolo di giocatori di football che facevano la fila per sbirciare là sotto.
Daryl è una donna, adesso.
A dirla tutta è una bellezza da capogiro.
Ma quella fissa del nome non le è ancora passata.
A ventisette anni suonati.
E chissà come, l’assale proprio ora: nel bel mezzo dell’inferno.
Sistema il microfono, infila il cappuccio: quasi pronta.
Certo che è una bella sfiga. La prima diretta della sua vita e nessuno la vedrà in faccia.
Forse la riconosceranno dal nome: Daryl.
Ancora quel nome ridicolo...
Butta fuori l’aria dai polmoni. Apre la porta della roulotte ed esce a fare quello per cui è pagata.
Il cameraman è già in posizione. Imbacuccato nella stessa tuta giallo canarino che fa sudare Daryl.
Alle sue spalle altri duecento uomini in giallo, frenetici e zuppi quanto lei.
Sullo sfondo un gran bel casino: fiamme alte sei piani. Odore di pollo fritto.
Nonostante i filtri della tuta.
Il cameraman alza la destra: meno tre, due…
Daryl attacca: “Il disastro alle nostre spalle si commenta da solo. Sono immagini strazianti.
Ci troviamo alla periferia di Newark, New Jersey, dove circa sei ore fa è avvenuta la terribile deflagrazione.
La paura per un attacco terroristico è alta, ma dalle prime indiscrezioni pare che l’esplosione dell’impianto petrolchimico Dragon sia un semplice incidente.
“Uno dei due silos in cui viene raffinata la benzina è saltato in aria. Letteralmente squarciato: potete vederlo coi vostri occhi. Al momento della detonazione circa trecento persone erano al lavoro. Il calcolo delle vittime è ancora provvisorio, ma quello che possiamo vedere dalla nostra postazione non è affatto rassicurante. Molti feriti giacciono a terra, incapaci di muoversi. I soccorsi stanno facendo tutto il possibile.
“Centinaia di ambulanze sono coinvolte nel recupero degli ustionati, ma la situazione è ancora critica.
“Specialmente per l’altissima temperatura attorno al luogo dell’esplosione.
“E per le esalazioni: un perimetro di sei miglia è stato messo in quarantena.
“Grazie all’assenza di vento, i fumi sono si sono diffusi nell’area circostante.
“Ma se la brezza si alzasse, la situazione potrebbe diventare tragica.
“Per ora è tutto, vi terremo costantemente aggiornati.
“Daryl Thomas, CNN News, Newark, New Jersey”.
Il cameraman fa segno di tagliare. Spegne la macchina da presa e torna nella roulotte a fumare una Pall Mall.
Daryl non è più in diretta. Ma è ancora in primo piano.
L’inquadratura allarga dai suoi occhi all’inferno alle sue spalle.
Poliziotti in tuta blu in corsa verso di lei.
Urla mute di pompieri fra le scorie.
Corpi straziati e riarsi.
Il fuoco primordiale, eterno, che non la smette di bruciare.
Se lo avessero lasciato fare avrebbe seccato il cielo.
I poliziotti sono vicini a Daryl, adesso.
La spingono dentro la roulotte: “Fila dentro, tesoro! Ti scotterai il culo.”
Daryl si lascia portare via. Esce dall’inquadratura.
La camera si tuffa in quell’inferno di corpi gialli.
Un termitaio fosforescente, ma la camera sa cosa cercare.
Inquadra il suo uomo, stringe su di lui: puntino giallo in mezzo al giallo.
L’uomo imbraccia una manichetta, apre la valvola.
Il getto debole, impotente.
L’uomo urla, fa segno con la mano libera: “Avvicinatevi, forza! Reggete questo maledetto tubo, vado a controllare la pressione”.
Qualcuno gli dà retta. In tre afferrano l’idrante e l’uomo corre via.
Non va a controllare la pressione.
Nemmeno si avvicina al camion.
L’uomo non è un pompiere.
Nemmeno un poliziotto.
E di sicuro non è in mezzo al casino per dare una mano.
È venuto a fare il suo mestiere. Punto.
L’uomo non corre più, fa una lunga passeggiata nel fumo. Fino a sparire nel nero.
Poi più niente.
Buio.
L’uomo preme un tasto sulla tuta e il mondo vira al verde.
Nitido.
Una botola sul terreno: peserà una tonnellata.
Le mani dell’uomo la aprono senza il minimo sforzo.
Dentro: una scala a pioli.
L’uomo pensa ad alta voce. Timbro nasale: “Gesù Cristo, un deposito di armi chimiche in pieno New Jersey.
Nemmeno nei film di Bruce Willis… Questo paese è una barzelletta.”
Cammina sicuro, venti metri sotto l’inferno. Le porte tagliafuoco aperte, quasi nessuno nei corridoi.
Qualche impiegato, niente guardie.
Nessuno fa caso a lui.
L’uomo arriva alla stanza. Due ragazzini in mimetica e M16.
Non fanno in tempo a vedere la Luger silenziata.
Vanno giù e basta.
La porta è chiusa e questo potrebbe essere un problema.
Ma l’uomo ha pensato proprio a tutto. Tira fuori due chiavi identiche, le infila nella toppa, le gira insieme.
L’uomo recupera quello che deve. Sta in una cassetta di metallo.
Ancora la sua voce nasale: “Il posto più sicuro degli Stati Uniti d’America… Un'esplosione e va tutto a puttane. Porte da sette pollici che si spalancano più in fretta delle cosce di una diciottenne al ballo di fine anno.”
Nessuno parla così. Nemmeno nei film di Bruce Willis.
L’uomo si disfa della cassetta di metallo, sta uscendo.
Il percorso al contrario, una bandiera a stelle e strisce.
Fa il saluto in maniera vistosa, eccessiva: “Ameeeerica, Ameeerica…”
Urlacchia: “Cristo, questi tizi pensano di essere dei cazzi duri. Dovrebbero farsi un giretto a Shangai… I musi gialli sì che hanno le palle.”
Questo tizio è fuori di testa.
Questo tizio è La Spia.
E ha appena rubato qualcosa che nemmeno dovrebbe esistere.

Tappa precedente: Sul romanzo
Tappa successiva: Non solo noir

venerdì 22 ottobre 2010

Racconto: Giada - di Elena Giorgiana Mirabelli

Riprende con questo racconto di Elena Giorgiana Mirabelli la rubrica che Blogolonelbuio dedica alla nuova narrativa. La storia in questione, pur avendo ancora qualche sbavatura stilistica, ha il merito di possedere una struttura lineare chiara che riesce a far comprendere in maniera puntuale la trasmutazione psicotica di ciò che apparentemente sembra una normale storia d'amore omosessuale (mettendo da parte dunque quel bisogno spasmodico di esplicitare a ogni costo i dettagli). Elena Giorgiana ha il merito di saper giocare sapientemente con le immagini sostituendole alle parole, e questa è una virtù non da poco.



Immagine di Minjae Lee (Renokim - Greno)

Giada

di Elena Giorgiana Mirabelli

Ti ho amato molto. Ho amato il tuo odore di borotalco misto a vaniglia, i tuoi vestiti da bimba perbene, il tuo sguardo così dolce da rendere tutto lo zucchero filato del mondo simile al caffè amaro. Ti ho amato come nessun'altra, Giada. Ricordo il giorno del nostro incontro, eri così, immobile, e io ti ho riconosciuta, ho saputo che eri ciò che mi era sempre mancato. Le tue gote rosse, la tua pelle come trasparente, sapevo che non avrei mai potuto fare a meno di te.
Poi le serate, i miei monologhi, e tu lì a riempirti di me, dei miei toni sempre variabili. Hai sopportato i miei sbalzi d'umore, le instabilità, le mie incongruenze. Eravamo uniche.
Mi turbava il tuo modo di guardarmi, indifferente. Eri sempre lì, immobile, e mi guardavi come se volessi cogliermi in fallo. Mi sembravi altezzosa e pensavo che il tuo atteggiamento fosse parte di un tuo preciso disegno, come a volermi forzare in una direzione, lungo un bordo.
Ho sempre cercato di essere alla tua altezza, ho sempre cercato di compiacerti regalandoti il mio tempo, donandomi completamente. La tua indifferenza mi straziava il cuore, come quando ti ho regalato quel completino intimo di cotone rosa e merletti. L'avevo fatto io. Ogni notte, per più di due mesi. Tu dormivi e io cucivo, curva in salotto per due ore a notte. Avevo scelto la stoffa e il colore con cura. L'ultima notte ricamai la tua iniziale. Da parte tua nessun entusiasmo né meraviglia. Mi fissavi con quegli occhietti azzurri e spenti in cui vedevo tanta malinconia.
Ho iniziato a pensare ossessivamente a come potessi rendere quegli occhietti felici e pieni di vita. Ti ho riempita di regali, nastri, bracciali, una volta anche degli orecchini. Ma non li hai mai usati. Credevo di colmare il tuo vuoto.
Non mi hai mai dato una carezza, mai una parola gentile. Le poche volte in cui sono riuscita a razionalizzare ho pensato di essere una povera stupida innamorata. Come può una persona normale accettare tutto questo? Mi chiedevo. Come può dare tanto, stupirsi dei propri slanci affettivi e accettare di ricevere uno stupido “flap-flap”? Perché, lo sai, l' unica e sola risposta ai miei slanci era il “flap-flap” delle tue ciglia, maliziosa e crudele creatura. Mi rispondevo che era giusto così, che la tua sola presenza mi appagava e che non potevo pretendere oltre.
Ricordo il nostro primo bagno assieme. La schiuma alla vaniglia, le candele profumate, io che frizionavo il tuo piccolo corpo. Io lasciva e vogliosa, tu rigida ed egoista. I miei capelli scuri, i tuoi biondi, così biondi da sembrare irreali. Noi completamente diverse, nei caratteri, nelle fisionomie, eppure così legate e armoniche.
Ricordo il nostro viaggio a Parigi. Il nostro primo anniversario. Avevi un minuscolo cappello di paglia viola, i riflessi del sole sulle tue ciocche bionde. Ricordo gli sguardi di stupore divertito di chi ci incrociava per strada. Ti ho baciata a lungo. Eri piccola e profumata.
Ricordo che ti ho chiesto se le mie attenzioni ti avessero procurato imbarazzo, tu, come sempre, mi hai solo guardata, nessun altro cenno, ho dovuto prenderti per le spalle. Ricordo la tua testa inclinarsi a lato e poi ancora quel “flap-flap”. Il tuo solito modo di sbattere le ciglia, come una bambina che si diverte a fare i dispetti.
Mia madre non ha mai accettato la cosa.
"Devi curarti, mi ripeteva".
"Non ne vedo la ragione, le rispondevo Non ha mai capito. Non ha mai capito il nostro amore".
Certo, non ti sei mostrata affettuosa, certo sono io quella degli slanci, Giada, non tu. Io ho creduto nel nostro rapporto. Profondo e fuori da ogni schema.
E lo credo ancor di più ora, ora che sei andata via.
Mentre seguo il tuo corpo ormai morto sento che non riuscirò a sopportare la tua mancanza.
Inizio ad odiare i ricordi che ci appartengono. Li odio per il dolore che mi procurano. So che non c'era equilibrio alcuno, che ero io ad amarti, Giada. Ero io a sezionare il nostro rapporto, io cucivo i tuoi vestiti, io pettinavo i tuoi capelli, e tutto per vederti felice, per vedere nei tuoi occhi il brillio.
So che tu non avresti mai potuto ricambiare, che tutto si riduceva alla tua presenza. Sei sempre stata un'egoista, forse anche incapace di amare, ma ho sempre creduto che le cose potessero mutare.
Sei morta tre giorni fa. Sono sola qui di fronte al tuo corpo freddo, che poi realmente caldo non lo è mai stato. Sei morta per colpa mia. È stata colpa mia. Non potrò mai perdonarmelo. Avevo preparato per te la torta alla marmellata di lamponi, la tua preferita. Sei morta che era il tuo compleanno. Indossavi il vestito di raso verde mela. Eri bella. Come il primo giorno. Tu e il tuo viso perfetto, tu e i tuoi occhietti malinconici. Ti ho abbracciato con forza e tu hai perso la testa. È rotolata giù sul pavimento. Fra le mani il tuo corpicino, profumato e liscio. Un corpicino profumato e liscio e verde mela. La tua testa dai riccioli dorati lì sul pavimento freddo. Il nastro fra i capelli. Il tuo ultimo “flap-flap”. E per me il buio.


Elena Giorgiana Mirabelli: Nata a Cosenza nella primavera del 1979. Laureata in Filosofia della Mente. Ha curato il volume "I segni delle norme" per la Carocci nel 2009. Ha frequentato il Master Holden. Al momento è impegnata nella stesura della tesi di dottorato. E in tutto questo è impegnata nella ricerca di un posto nel mondo. Non le piace molto descriversi, perché sa quanto sia difficile farlo
 
il suo indirizzo mail è: el3ttraster@gmail.com

lunedì 18 ottobre 2010

J.A.S.T. Blog Tour

Inserisco di seguito il comunicato stampa del J.A.S.T. Blog Tour lanciato da Marsilio e di cui anche Blogolonelbuio farà parte.



Marsilio Editori è lieta di presentare il J.A.S.T. Blog Tour, il primo blog tour letterario che abbia luogo in Italia, organizzato per l’uscita di J.A.S.T. - Just Another Spy Tale, un avvincente e innovativo romanzo collettivo scritto da Lorenza Ghinelli (rivelazione italiana alla recente Fiera del Libro di Francoforte), Simone Sarasso (uno dei più talentuosi autori noir della nuova generazione) e Daniele Rudoni (fumettista che lavora per Sergio Bonelli e Marvel America).

Di che si tratta? Un Book Blog Tour è l’equivalente in rete di un tour promozionale, una cosa inedita qui da noi ma che ha un certo corso in altri paesi, come per esempio gli Stati Uniti. In pratica, se in un tradizionale tour uno scrittore presenta il libro ogni giorno in una città diversa, nel caso del J.A.S.T. Blog Tour ogni giorno per un determinato periodo su una serie di blog verrà ospitato un post sul libro, che potrà contenere un’intervista a uno degli autori, un estratto dal romanzo o altro. Tutti i blog si linkeranno reciprocamente, in modo che agli interessati sarà possibile ripercorrere l’intero tour in ogni sua tappa.

Il tour avrà inizio il 20 ottobre – giorno di uscita del romanzo – e si svolgerà nell’arco di due settimane fino al 2 novembre, facendo tappa per alcuni dei più vivaci e interessanti blog letterari e culturali attivi nel web italiano.

J.A.S.T. Blog Tour – il programma completo

Prima tappa – 20 ottobre – http://www.booksblog.it/
Seconda tappa – 21 ottobre – http://www.carmillaonline.com/
Terza tappa – 22 ottobre – http://angolonero.blogosfere.it/
Quarta tappa – 23 ottobre – http://libriblog.com/
Quinta tappa – 24 ottobre – http://corpifreddi.blogspot.com/
Sesta tappa – 25 ottobre – http://sulromanzo.blogspot.com/
Settima tappa – 26 ottobre – http://blogolonelbuio.blogspot.com/
Ottava tappa – 27 ottobre – http://hotmag.me/nonsolonoir/
Nona tappa – 28 ottobre http://www.thrillercafe.it/
Decima tappa – 29 ottobre http://telefilmcult.blogspot.com/
Undicesima tappa – 30 ottobre http://www.librinews.com/
Dodicesima tappa – 31 ottobre http://antoniogenna.wordpress.com/
Tredicesima tappa – 1 novembre http://liberidiscrivere.splinder.com/
Quattordicesima tappa  - 2 novembre http://i-libri.com/



Lorenza Ghinelli, Daniele Rudoni, Simone Sarasso
J.A.S.T.
Just Another Spy Tale
Marsilio Editori
In libreria dal 20 ottobre 2010

Un’avvincente e innovativa spy-story scritta da un collettivo di scrittori capitanato da Simone Sarasso

New Jersey, 2007: qualcosa di molto pericoloso viene rubato da una base militare del governo americano. Quattro agenti segreti si mettono sulle tracce dell'oggetto misterioso, lo inseguono attraverso tre continenti sfidando la morte per portare a termine la missione. Aisha, l'esotico fiore all'occhiello della CIA, Mordechai Dekhnavitsh, il numero uno del Mossad e Viscardi, lo spietato assassino del Vaticano. Tutti i Servizi del mondo sono a caccia della Spia, l'uomo senza nome che ha rubato ciò che potrebbe cambiare le sorti dell'intero pianeta.
Un oggetto narrativo senza precedenti, un'esperienza d'intrattenimento unica nel suo genere: J.A.S.T. è un romanzo, ma non è solo un romanzo.
I tre volumi contenuti nella preziosa confezione che simula un cofanetto di DVD raccolgono i dieci episodi della serie che rivoluzionerà la narrativa d'azione. Ogni episodio di J.A.S.T. ha la durata, il ritmo e lo stile narrativo delle puntate delle fiction televisive americane.

 Siete pronti per il primo serial tv su carta?

[Guarda il booktrailer del romanzo: http://www.youtube.com/watch?v=xycO6wTF1sg]


Hanno detto dei libri di Simone Sarasso:

«Sarasso scrive dei noir legati alla politica molto belli» Carlo Lucarelli

«Una trilogia scatenata, complottistica e dichiaratamente ispirata alle strategie di scrittura di James Ellroy» Giancarlo De Cataldo

«Un noir sorprendente, messo in pagina con una prosa incalzante e martellata» Irene Bignardi, La Repubblica


Lorenza Ghinelli, classe 1981. Attualmente vive a Roma dove lavora come Editor e soggettista per la Taodue. Il Divoratore, in uscita prossimamente per Newton Compton, è diventato il caso letterario italiano dell’ultima Fiera del Libro di Francoforte.

Daniele Rudoni è nato a Novara nel 1977. Attualmente lavora per Sergio Bonelli Editore e Marvel Publishing America, e come insegnante di Tecnica del Fumetto all'Accademia di Belle Arti di Novara. Per Marsilio, insieme a Simone Sarasso, ha pubblicato nel 2009 la graphic novel United We Stand.

Simone Sarasso, classe '78, vive a Novara. È suo il soggetto della serie interattiva Frammenti (http://www.frammenti.tv/), andata in onda su Current TV, e collabora come soggettista con la Taodue. Per Marsilio sono usciti i primi due romanzi di un trittico noir sui misteri della Storia d'Italia: Confine di Stato (2007, finalista al Premio Scerbanenco) e Settanta (2009). È autore, insieme a Daniele Rudoni, della graphic novel United We Stand (Marsilio, 2009).



venerdì 15 ottobre 2010

Nuova casa per Barbara

Segnalo che da qualche settimana il blog dell'amica Barbara Garlaschelli ha cambiato casa. Ora lo trovate qui: http://bagarlaschelli.splinder.com/

mercoledì 13 ottobre 2010

Fiera del libro di Francoforte 2010 - Frankfurt Book Fair 2010


Sono partito per la Fiera del libro di Francoforte un po' acciaccato e ne sono ritornato completamente distrutto. Non sarei dovuto andare, lo sapevo, ma sono andato lo stesso, la mia schiena piange ma è giusto che paghi le conseguenze dei miei gesti scellerati.
La fiera, come si vede dal filmato, è stata la solita  inevitabile noia mortale. Un'angoscia... mamma mia. Comunque sono andato e tutto ciò che ho fatto è stato ingollare roba simile a caffè passeggiando per gli stand amici (i ragazzi che si incontrano però sono simpatici). 
Quali arcani misteri ha rivelato la più prestigiosa fiera del libro europea non saprei dirlo con esattezza. Sì, qualcosa è stato detto, ma più che altro cose ovvie, e quando si è toccato qualche tasto più delicato le argomentazioni non mi hanno proprio convinto convinto convinto. 


Allora, per cominciare Andrew Savikas (Vicepresidente della O'Reilly Media) ha comunicato come se dicesse chissà che cosa che le vendite degli ebook hanno finalmente superato quelle dei libri cartacei. D'altro canto la notizia non sorprende nessuno, dato che lo stesso annuncio era stato fatto da Amazon tre mesi prima. Ad ogni modo è chiaro l'andamento del mercato del libro, e diventa ancora più chiaro dopo l'annuncio "shock" da parte di Google di inaugurare un nuovo servizio di vendita ebook on line, Google Edition, che arriverà in Europa tra qualche mese. Una roba impressionante, tutti parlavano di cifre, soldi, piattaforme, cose strane, boh, mamma mia. Poi però mi sono distratto perché alcuni amici hanno iniziato a giocare con una Nintendo Wii che lo stand Nintendo ha avuto il buonsenso di installare proprio a pochi metri da dove gironzolavo.Pazienza, forse non mi sono perso granché e ho fatto un po' di ginnastica virtuale, e mica è poco. 
Il giorno dopo il presidente dell'Associazione degli Editori e dei Librai Tedeschi, il dottor Gottfried Honnefelder (consonante in più consonante in meno) ci dice tutto contento che malgrado ci sia la Crisi il settore libri in Germania tiene botta, cioè le vendite sono aumentate e non poco, alla facciaccia degli italiani (questo Honnefelder l'ha pensato ma non l'ha detto) che invece stanno registrando un bel calo netto (almeno stando a quanto dice il presidente dell'Associazione Italiana Editori, Marco Polillo).
"Gli editori, malgrado i grossi investimenti che hanno fatto e continuano a fare, si sentono abbandonati dal Governo" però l'ebook è una figata e vende bene e se ci dice culo per qualche anno ancora non chiudiamo baracca (i neologismi sono miei ma questo in sintesi - parecchia sintesi -  è il discorso di Polillo che proprio tutti i torti non ha). Poi siamo ripassati davanti alla Nintendo Wii quindi non so come sia continuata la giornata, io l'ho passata fumando, bevendo e sudando davanti ad un campo da tennis virtuale con una specie di telecomando in mano, finché la schiena non mi ha ricordato che il mio apice fisico l'ho oramai superato più di vent'anni fa.
Poi si è parlato d'altre cose, del Nobel a Mario Vargas Llosa, di affari, di quanto siamo tutti belli e intelligenti noi intellettuali. Però purtroppo sono dovuto tornarmene a casa perché proprio bene bene non stavo (però mi è dispiaciuto eh, lo dico ai grandi pensatori che ho incontrato, ci rivediamo l'anno prossimo. Anzi, magari un giorno vi chiamo e ci facciamo una pizza insieme, però in Italia che quella tedesca, con tutta la buona volontà, proprio non si può mangiare).
Alla prossima. 

mercoledì 6 ottobre 2010

Ritorna il Laboratorio Esordienti a cura di Matteo B. Bianchi

E' con grande gioia che riporto questo articolo direttamente dal blog dell'amico Matteo B. Bianchi. Con Matteo avevamo già discusso qui della spiacevole vicenda del suo Laboratorio Esordienti e sapere oggi che tutto si è concluso per il meglio (la rubrica riprenderà le sue uscite con la nota rivista GQ) mi dà molta felicità.
Non resta che fare i complimenti e augurare un grosso in bocca al lupo a Matteo. 

Dal blog di Matteo B. Bianchi.
http://www.matteobblog.splinder.com/

Chi legge questo blog sa quanto mi avesse amareggiato la sospensione improvvisa della mia collaborazione col mensile "Linus", in particolare l'estromissione dalla rubrica da me inventata e curata "Laboratorio Esordienti", che ogni mese dava spazio a nuovi autori esordienti, e che ha proseguito con altri curatori.
In modalità araba fenice, dopo qualche mese di sospensione e di ripensamenti, sono felice di annunciare che a partire da questo mese la rubrica ha trovato una nuova e brillante collocazione sul mensile GQ. Nella versione cartacea della rivista il concetto di "Laboratorio" si estende sino a includere diversi campi artistici: oltre alla sezione narrativa da me curata, ogni mese verranno proposti giovani fotografi, nuovi illustratori e band musicali indipendenti. Uno spazio collettivo e multimediale, dunque, di grande respiro.
Non solo: i racconti dei narratori del saranno disponibili integralmente on line ogni mese sul sito GQ.com nella sezione "Laboratorio di scrittura". Inaugura la serie la giovane scrittrice Valentina De Lisi con il racconto "Allo specchio" che trovate qui.
Sono molto soddisfatto per come si sono risolte le cose. E a volerla vedere nel modo più positivo possibile, posso dire che ho involontariamente contribuito al fatto che oggi in Italia su ben due mensili in edicola esistano rubriche dedicate ai narratori esordienti. Un bel risultato, anche se dal percorso spinoso.

martedì 5 ottobre 2010

Intervista a Daniela De Rosa, editor Kowalski (gruppo Feltrinelli)

Malgrado un po' di acciacchi che mi costringono (e mi costringeranno ancora per un po') a rallentare le mie apparizioni virtuali, rieccomi qui su Blogolo (sigaretta in bocca) a cercare di fare la mia parte. Qualche tempo fa ho chiacchierato con  l'amica Daniela De Rosa, editor che personalmente considero tra i più brillanti d'Italia. Attualmente in forza alla Kowalski (gruppo Feltrinelli), Daniela ha illustrato in maniera chiara e trasparente le dinamiche interne alla redazione e devo dire che la chiacchierata è stata piuttosto proficua visti i nostri scopi. Ecco l'intervista (e a presto!).

Ciao Daniela, e di nuovo grazie per la tua disponibilità.
Per prima cosa vorrei chiederti di parlarmi un po' di Kowalski. Del suo catalogo e dei rapporti con il gruppo Feltrinelli di cui la casa editrice fa parte.

Kowalski è un marchio Feltrinelli dal 2007. Pubblichiamo circa 25 titoli l'anno. Il catalogo prevede: per la narrativa, pubblichiamo esclusivamente narrativa di genere (noir, thriller, gialli) abbiamo autori internazionali come Peter James e Susan Hill (per citare 2 autori appena usciti con le loro novità), e anche autori italiani come Elisabetta Bucciarelli (che Kowalski pubblica a marchio congiunto con Colorado Noir, la casa di produzione di Maurizio Totti e Gabriele Salvatores, che opziona i diritti cinematografici del libro) quindi, rispetto alla casa madre, abbiamo una produzione più "popular". Per la non fiction pubblichiamo essenzialmente manualistica rivolta a un pubblico femminile (per citare un nostro successo - oltre 60.000 copie vendute - il libro SOS TATA, tratto dalla famosissima trasmissione televisiva, "Due Cuori e un Fornello" di Ilaria Mazzarotta, celebre bloggista di www.donnamoderna.com), divulgazione e psicologia (come "Mai più paura della matematica", "Mai più paura di volare", "Instant Therapy"),  biografie di star del cinema e della musica (Tim Burton, Jimi Hendrix) e libri di comici di Zelig, non più di uno o due all'anno.

Scusami se sono troppo diretto, ma è per avere un quadro anche solo approssimativo del mercato editoriale italiano: ogni vostro titolo, in media, quante copie vende? Che tipo di lanci promozionali vengono di volta in volta effettuati? Quanto investite su un autore?


Kowalski ha tirature diverse a seconda del titpo di libro. La narrativa può aggirarsi dalle 5000 alle 15.000 copie: la varia dipende... se dietro ci sono trasmissioni televise, volti noti, arriviamo anche a tirature molto più alte. Per ciascun titolo, abbiamo un ufficio stampa dedicato che diversifica il suo operato tra rassegna stampa, pubblicità, presentazioni in libreria.

Come selezionate gli autori? Avete rapporti con agenzie letterarie? Se sì, puoi farmi qualche nome?


Certo che abbiamo rapporti con le agenzie letterarie, siamo un gruppo editoriale, è normale. Collaboriamo con tutti gli agenti italiani.

Che caratteristiche deve avere un libro per essere pubblicato da Kowalski?


Dipende se è narrativa o varia. In generale sulla narrativa cerco autori che sappiano ben gestire trama personaggi e scrittura. Facendo solo narrativa di genere, il plot è fondamentale. Per la varia, i criteri sono i più disparati, come la produzione lo è.

Qualche consiglio che ti senti di dare agli scrittori esordienti e chi vuole fondare oggi una casa editrice (o ha voglia di lavorare in generale nell'editoria)?

Agli scrittori esordienti do da anni sempre lo stesso consiglio: leggete leggete leggete. E fatevi un'idea di che cosa pubblica un editore. Non inviate i vostri dattiloscritti a tutti gli editori, indifferentemente.

Mi dai qualche anticipazione sui prossimi titoli in libreria?


Certo. "Chef per un giorno" tratto dal docureality trasmesso da discovery e la 7 che raccoglie le ricette e la biografia culinaria di Carlo Lucarelli, Lella Costa, Morgan e tanti altri. E il noir di Domingo Villar "La spiaggia degli annegati", il cui commissario Leo Caldas è già stato definito il "Pepe Carvalho della Galizia"

Ciao Daniela, e grazie ancora.
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