venerdì 28 maggio 2010

Intervista inedita a Matteo B. Bianchi

Matteo B. Bianchi è scrittore e autore televisivo. Tra i suoi romanzi ricordo: Generations of love; Fermati tanto così; Esperimenti di felicità provvisoria (tutti editi da Baldini Castoldi Dalai). Il suo sito è http://www.matteobb.com/

Ciao Matteo e grazie di aver accettato di fare queste quattro chiacchiere qui su Blogolonelbuio, immagino molto preziose per chi segue questo spazio. Tu sei uno di quegli scrittori molto legati al mondo degli esordienti. C'è chi dice che il lavoro che porti avanti con i giovani scrittori ricordi un po' da vicino quello iniziato anni fa da Pier Vittorio Tondelli. Mi parli un po' di questo: che tipo di lavoro svolgi con gli scrittori in erba e cosa ti spinge a portare avanti questo lavoro? C'è ad esempio qualche scrittore lanciato da te che ha ottenuto successivamente pubblicazioni «importanti»?

Ho sempre avuto la passione per la narrativa giovanile e ho tramutato questo interesse spontaneo in un aspetto della mia professione. Il paragone con Tondelli mi lusinga, perché è proprio dal suo esempio che prendo le mosse: quando ero uno scrittore in erba il suo lavoro svolto sulle pagine di Rockstar, Linus e con le antologie degli Under 25 era in pratica la sola forza che mi faceva andare avanti. Scrivevo e sapevo che c'era almeno una persona a cui avrei potuto indirizzare i miei tentativi. Quando poi sono diventato un autore pubblicato a mia volta, ho sentito che proseguire (a modo mio e in scala ridotta, s'intende) quella strada era giusto e doveroso.
Diversi autori che ho proposto nella mia rivista e nelle rubriche che curo sono poi giunti alla pubblicazione. Tra i casi recenti, Susanna Bissoli e Giusi Marchetta (entrambe pubblicate da Terre di mezzo ed entrambe finaliste come "libro dell'anno" nel 2009 per la trasmissione Farehneit di Rai Tre). Poi Ilaria Bernardini (ora pubblicata da Bompiani), Valerio Millefoglie (Baldini Castoldi), Francesca Genti (Meridiano Zero), Francesca Ramos (La tartaruga), Andrea Mancinelli (Baldini Castoldi), Giuseppe Casa (Rizzoli) e altri.

Fino a poco tempo fa collaboravi con la rivista Linus. Oggi quella collaborazione si è interrotta  (ne abbiamo parlato già nei giorni scorsi qui) mi pare di capire con un po' di amaro in bocca. Mi spieghi cos'è accaduto?

L'editore di "Linus", è lo stesso dei miei primi tre romanzi. Quando ha saputo che ho firmato con un'altra casa editrice per il prossimo libro, ha deciso di interrompere la collaborazione fra me e la rivista. Un atteggiamento certamente poco elegante e anche immotivato: non c'è alcuna relazione tra la qualità del lavoro svolto per la rivista e il fatto di pubblicare romanzi per il medesimo editore. E del resto, gli altri collaboratori della rivista non pubblicano volumi di narrativa per la casa editrice. I due aspetti sono, ovviamente, del tutto indipendenti.

Mi parli un po' del progetto 'Tina? Cos'è? A chi si rivolge? Come selezioni i racconti?

'tina (abbreviativo di "rivistina") è una rivista autoprodotta che curo da oltre quindici anni, prima in forma di fanzine cartacea, poi come sito web, nella quale pubblico racconti di giovani autori, spesso esordienti assoluti. Li seleziono in base alla qualità della scrittura e anche secondo il mio gusto personale. Prediligo testi lievi, ironici, pop.


Credi che far leggere i propri racconti su internet possa consentire a uno scrittore sconosciuto di attirare l'attenzione degli editori su di sé?

A volte è successo, nel caso di blog popolari, che gli editori si accorgessero del valore della scrittura dei loro autori. Per esempio con Pulsatilla (scoperta da Castelvecchi), Vanni Sartori (Feltrinelli) o Insy Loan (Rizzoli). Certo, sono eccezioni. Credo però che sia importante che gli esordienti facciano circolare i propri testi (sulla rete, sulle riviste letterarie, sui blog) per vari motivi: primo, per avere dei commenti, e quindi cominciare a capire cosa funziona o non funziona nelle cose che scrivono. Poi perché alcune delle riviste on line cominciano ad avere una discreta credibilità, quindi per un esordiente ottenere una pubblicazione in queste sedi può rappresentare un primo biglietto da visita quando presenta i propri lavori a una casa editrice. Infine perché ormai sempre più operatori culturali operano in modalità anfibia tra carta stampata e internet, quindi c'è la possibilità di essere intercettati da un curatore, un editor, un consulente editoriale.

Stai lavorando a qualcosa di nuovo? Un'anticipazione?

Ho da poco terminato il mio nuovo romanzo, "Apocalisse a domicilio", che uscirà a fine settembre per Marsilio. E' un romanzo piuttosto differente dai miei precedenti, a cominciare dal titolo, che preannuncia catastrofi. Sono molto curioso di vedere come la prenderanno i miei lettori.


Grazie. Un abbraccio e continua a seguirci.

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