mercoledì 13 ottobre 2010

Fiera del libro di Francoforte 2010 - Frankfurt Book Fair 2010


Sono partito per la Fiera del libro di Francoforte un po' acciaccato e ne sono ritornato completamente distrutto. Non sarei dovuto andare, lo sapevo, ma sono andato lo stesso, la mia schiena piange ma è giusto che paghi le conseguenze dei miei gesti scellerati.
La fiera, come si vede dal filmato, è stata la solita  inevitabile noia mortale. Un'angoscia... mamma mia. Comunque sono andato e tutto ciò che ho fatto è stato ingollare roba simile a caffè passeggiando per gli stand amici (i ragazzi che si incontrano però sono simpatici). 
Quali arcani misteri ha rivelato la più prestigiosa fiera del libro europea non saprei dirlo con esattezza. Sì, qualcosa è stato detto, ma più che altro cose ovvie, e quando si è toccato qualche tasto più delicato le argomentazioni non mi hanno proprio convinto convinto convinto. 


Allora, per cominciare Andrew Savikas (Vicepresidente della O'Reilly Media) ha comunicato come se dicesse chissà che cosa che le vendite degli ebook hanno finalmente superato quelle dei libri cartacei. D'altro canto la notizia non sorprende nessuno, dato che lo stesso annuncio era stato fatto da Amazon tre mesi prima. Ad ogni modo è chiaro l'andamento del mercato del libro, e diventa ancora più chiaro dopo l'annuncio "shock" da parte di Google di inaugurare un nuovo servizio di vendita ebook on line, Google Edition, che arriverà in Europa tra qualche mese. Una roba impressionante, tutti parlavano di cifre, soldi, piattaforme, cose strane, boh, mamma mia. Poi però mi sono distratto perché alcuni amici hanno iniziato a giocare con una Nintendo Wii che lo stand Nintendo ha avuto il buonsenso di installare proprio a pochi metri da dove gironzolavo.Pazienza, forse non mi sono perso granché e ho fatto un po' di ginnastica virtuale, e mica è poco. 
Il giorno dopo il presidente dell'Associazione degli Editori e dei Librai Tedeschi, il dottor Gottfried Honnefelder (consonante in più consonante in meno) ci dice tutto contento che malgrado ci sia la Crisi il settore libri in Germania tiene botta, cioè le vendite sono aumentate e non poco, alla facciaccia degli italiani (questo Honnefelder l'ha pensato ma non l'ha detto) che invece stanno registrando un bel calo netto (almeno stando a quanto dice il presidente dell'Associazione Italiana Editori, Marco Polillo).
"Gli editori, malgrado i grossi investimenti che hanno fatto e continuano a fare, si sentono abbandonati dal Governo" però l'ebook è una figata e vende bene e se ci dice culo per qualche anno ancora non chiudiamo baracca (i neologismi sono miei ma questo in sintesi - parecchia sintesi -  è il discorso di Polillo che proprio tutti i torti non ha). Poi siamo ripassati davanti alla Nintendo Wii quindi non so come sia continuata la giornata, io l'ho passata fumando, bevendo e sudando davanti ad un campo da tennis virtuale con una specie di telecomando in mano, finché la schiena non mi ha ricordato che il mio apice fisico l'ho oramai superato più di vent'anni fa.
Poi si è parlato d'altre cose, del Nobel a Mario Vargas Llosa, di affari, di quanto siamo tutti belli e intelligenti noi intellettuali. Però purtroppo sono dovuto tornarmene a casa perché proprio bene bene non stavo (però mi è dispiaciuto eh, lo dico ai grandi pensatori che ho incontrato, ci rivediamo l'anno prossimo. Anzi, magari un giorno vi chiamo e ci facciamo una pizza insieme, però in Italia che quella tedesca, con tutta la buona volontà, proprio non si può mangiare).
Alla prossima. 

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