lunedì 7 maggio 2012

Nuova intervista a Meridiano Zero

Oggi pubblico una nuova intervista a Meridiano Zero. In casa editrice ci sono state molte novità nell'ultimo periodo e Mariana Califano, dell'ufficio stampa, mi ha aiutato a capire i cambiamenti.

- Odoya ha deciso di acquisire Meridiano Zero. Come mai questa scelta? Che obiettivi vi siete prefissati?

Odoya Srl. ha deciso di acquisire Meridiano Zero perché ha rappresentato un esempio d’innovazione e scoperta, e ha contribuito a delineare le coordinate di alcuni generi che hanno trovato il favore del pubblico e della critica nel panorama editoriale italiano degli ultimi 14 anni. L’intenzione del nuovo direttore editoriale, Marco De Simoni, è quella di rinnovare il marchio, mantenendone però inalterato lo spirito e il coraggio che hanno mosso il fondatore e lo hanno spinto a scommettere su nomi come David Peace, Derek Raymond, David Ambrose, Huges Pagan, James Leee Burke, Christopher Brookmyre, David Masen, Jason Starr e René Frégny, tra gli altri.

- Cosa cambierà per i fan di Meridiano Zero? Rimarrete fedeli al "nero" o aprirete il catalogo anche ad altri generi?

Una nuova grafica accompagna le scelte editoriali, che forti di un catalogo ormai consolidato, muoveranno lo sguardo verso territori inesplorati, perché come scriveva George Bataille, “...Nelle zone selvagge ci si avventura senza carta geografica, né passaporto”. Perciò allargheremmo i nostri orizzonti verso nuovi mercati e nuovi territori: Latinoamerica e Spagna, Russia, Nordeuropa, Asia, Sudafrica, Oceania, conservando però l’approccio iniziale che ha dato voce ad anglofoni e francofoni.
Allo stesso modo vogliamo oltrepassare il confine che separa la narrativa di genere dalla narrativa letteraria. Ci sembra necessario fare un passo in avanti rispetto agli anni Novanta e al primo decennio del nuovo secolo, per trovare le coordinate narrative in grado  di raccontare il presente attraverso il passato e il futuro. Non solo noir, quindi, ma anche un’esplorazione a trecentosessanta gradi di narrazioni meticce, di ucronie, fantastico, what if, fantascienza e letteratura tout court.
Per questo ci proponiamo anche di riscoprire alcuni titoli spazzati via dalle mode narrative, classici di varia provenienza e autori destinati a diventare classici contemporanei. Infine, daremo spazio alle voci più interessanti e oblique del panorama letterario italiano. L’intenzione insomma è quella di costruire un catalogo eterogeneo, ma guidato da un file rouge che trovi nella qualità e nella passione per il nostro mestiere il suo epicentro.

- Come è composta la Redazione? Come lavorate?

Il nostro comitato editoriale è composto da Marco De Simoni (direttore editoriale), Caterina Ciccotti (caporedattore), Jadel Andreetto (editor), Marco Vicentini (editor) e Mariana Califano (ufficio stampa); mentre la redazione conta sul lavoro attento di Rossella Russo, Anna Scopano e Marianna Tosciri. L'impianto grafico è stato studiato e realizzato dal colettivo Meat e l'impaginazione e la grafica del testi è di Nicolas Campagnari. Inoltre contiamo sul supporto di Valerio Manieri per quanto riguarda l'amministrazione.

- Ci parli un po' della nuova veste grafica?

Il collettivo grafico MEAT (http://www.tastemeat.com/) ha pensato assieme a noi un progetto innovativo e raffinato in grado di fare del libro anche un oggetto da collezione. La nuova veste rispecchia lo spirito con cui Meridiano Zero affronterà la sfida editoriale che si trova di fronte. A cavallo tra classico e innovazione, rigore e un pizzico di follia il nuovo progetto intende richiamare l'attenzione di un pubblico ampio, presentando i romanzi in una veste del tutto originale e innovativa, legata a quella corrente di pensiero che considera il libro un oggetto oltre che un veicolo di contenuti. Le copertine saranno tutte realizzate su cartoncino opaco martellato. Le novità e i recuperi della narrativa contemporanea varieranno colore (nero, viola, rosso, arancione, ecc.), mentre le proposte legate ai classici della letteratura (come Le straordinarie avventure di julio Juarenito di Il'Ja Erenburg in uscita a fine giugno - inizio luglio) sono color cartoncino o tabacco. Il numero di serie del volume si trova sulla costa del libro, mentre il titolo è sbandato in diagonale sulla copertina e la quarta permette di avere qualche notizia sul contenuto e sull'autore. Con il nuovo progetto editoriale le pubblicazioni verranno numerate  a partire dal numero 1, che corrisponde al perturbante romanzo di Iain Banks, La fabrica delle vespe.

- Continuerete a dare spazio agli autori italiani esordienti?

Non abbiamo escluso questa possibilità, ma per il momento è rimandata, anche perché abbiamo ereditato una mole di testi e di proposte di autori italiani che piano piano stiamo valutando.

- Se sì, che modo avete scelto di muovervi per lo scouting?

Molto probabilmente, quando valuteremo la possibilità di ricominciare a pubblicare autori esordienti, utilizzeremo tutti i canali a disposizione.

- Ci parli un po' dei primi titoli che avete lanciato?

I primi due titoli, in uscita i primi di maggio, sono due riscoperte: La fabbrica delle vespe di Iain Banks e Il viaggio immobile di Jean Vautrin.

Meridiano Zero riscopre il romanzo culto di Iain Banks, capostipite di un’intera generazione di libri che hanno fatto dell’esplorazione degli abissi umani una cifra stilistica, del perturbante un imperativo poetico e dello scandaglio tra le limacciose acque dell’inconscio un’estetica. Molti scrittori hanno seguito le orme di Banks, ma in pochi sono riusciti a eguagliarne la potenza sotterranea e subliminale. Uscito nel 1984, il primo romanzo di Banks fece scalpore nel Regno Unito, suscitando scandalo e polemiche fino a scatenare una vera sollevazione di stampo puritano. I detrattori in realtà non si accorsero che in qualche modo parlava delle loro paure. Ben prima dell’effimera ondata pulp degli anni Novanta, Banks aveva messo in scena una memorabile creatura letteraria a metà strada tra orrore e ingenua meraviglia: Frank Cauldhame. Tradotto da Alessandra Di Luzio e pubblicato per la prima volta 1996 da Phoenix/Fanucci  - per poi essere ristampato nel 2000 e nel 2001 -, The wasp factory  ha dimostrato di suscitare un interesse che non si attenua nonostante il passare degli anni. La nuova versione di Meridiano Zero, rivista dalla Di Luzio, è arricchita da una postfazione in cui la traduttrice riflette sulla narrativa di genere e sulla narrativa che si è occupata delle tematiche relative al genere nella letteratura inglese del secondo dopoguerra. Riflette anche sulle difficoltà della traduzione di un romanzo come questo, in cui il finale è in grado di gettare nuova luce su tutto quello che è stato narrato nelle pagine precedenti.
La seconda pubblicazione è la raccolta di racconti Un viaggio Immobile, di Jean Vautrin (pubblicato da Feltrinelli nel 1998 con il titolo originale Baby Boom). Tredici racconti sul filo del rasoio che hanno come protagonisti personaggi sradicati, grotteschi o ai margini dell’amore, in billico tra follia e ragione. Nell'anno dell'ottantesimo compleanno del celebre regista, sceneggiatore e scrittore francese, Meridiano Zero ha deciso di riproporre al pubblico l'opera con la quale Vautrin vinse per la prima volta il premio Goncourt.
Poi arriveranno le novità:  i primi di giugno uscirà Il giaguaro rosso di Kent Harrington (tra Graham Greene e Joseph Conrad) e il nuovo e provocatoriamente ironico romanzo di Gugliemo Pispisa, Il cristo ricaricabile.

0 commenti:

Posta un commento

Related Posts with Thumbnails