venerdì 2 luglio 2010

Annunciato in diretta Rai il vincitore del premio Strega 2010.

Annunciato in diretta Rai, dal Ninfeo Villa Giulia di Roma (che mostra per l'occasione per la prima volta i dipinti del letto funebre di Tarquinia), il vincitore della 64esima edizione del Premio Strega. Si tratta, a sorpresa, di Antonio Pennacchi con Canale Mussolini (Mondadori) che l'ha spuntata nel testa a testa con Silvia Avallone che si presentava con il romanzo Acciaio (Rizzoli). Dietro, in ordine sparso, Paolo Sorrentino con Hanno tutti ragione (Feltrinelli), Matteo Nucci con Sono comuni le cose degli amici (Ponte alle grazie), Lorenzo Pavolini con Accanto alla tigre (Fandango).
Malgrado le polemiche dei giorni scorsi (oramai costante di ogni edizione) la festa è stata grande per Pennacchi che ha dedicato la vittoria "Ai  familiari, agli amici e ai colleghi operai".
In verità, come spesso avviene con lo Strega, anche il vincitore finale era stato pronosticato con anticipo da alcune testate (come ad esempio Affaritaliani).
Il premio dunque resta ancora una volta in casa Mondadori a dispetto di quanto detto nei giorni scorsi.

Ecco la classifica finale:

Antonio Pennachi - Canale Mussolini (Mondadori): 133
Silvia Avallone - Acciaio (Rizzoli): 129
Paolo Sorrentino - Hanno tutti ragione (Feltrinelli): 59

Lorenzo Pavolini - Accanto alla tigre (Fandango): 32
Matteo Nucci -  Sono comuni le cose degli amici (Ponte alle grazie): 38

Nulle : 5

4 commenti:

SANDRA MAZZINGHI ha detto...

Per 4 voti Silvia solamente in meno per me ha vinto lei: una giovane donna... Oggi su venerdì di repubblica Maltese ha scritto che i nostri vecchi politici odiano le donne e i giovani, salvo poi che le donne e i giovani purtroppo li votano... Per me Silvia è la prima. Assolutamente prima!
Non so chi è Pennacchi, ma ho sentito un'intervista e non mi ha entusiasmato molto...
Un bacio, Sandra (oggi tremendina...)
Complimenti

Blogolo Nel Buio ha detto...

tremendina sì, oggi ;-)
In verità Pennacchi è un autore con una lunga gavetta alle spalle e Canale Mussolini io trovo sia un buon libro. E poi di sicuro Silvia avrà tempo per rifarsi.

Anonimo ha detto...

Lo strega è una buffonata, la qualità dei libri non c'entra niente, conta solo l'editore, e come al solito vince sempre mondadori.

Anonimo ha detto...

Di Acciaio si è parlato molto, di canale Mussolini meno e continuerà ad essere così. Silvia Avallone, invece sarà felicissima: il suo romanzo piace ai lettori che riconoscono nella storia, la storia di tutti; la classe operaia, il consenso che aveva attorno, i miti e gli equilibri di quegli anni. Lei, giovane davvero, interpreta, nel disfacimento post anni 80 l'avvenuta dissoluzione delle certezze, attraverso immagini percepite.
Nei vecchi libri di mio padre, ricordo due volumi che ai militanti comunisti non mancavano mai (gli venivano consegnati con le tessere, o in premio come merito per il proselitismo), La giovane guardia e Acciaio (proprio cos') che arrivavano dall'URSS già tradotti dalla commissione di propaganda staliniana. Tremendissimo...vero? ma era così
Miriam r

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