venerdì 18 giugno 2010

Il Primo Amore: Editoria criminale

Riprendo l'inizio di un articolo tratto da Il Primo Amore e lo ripropongo qui perché mi pare un buono spunto per una riflessione sul ruolo delle riviste che si occupano di cultura. Quali sono le vostre preferite? Che idee vi siete fatti in genarale? Cosa pensate di quelle on line? Comprate quelle cartacee? 
E' solo per farmi un'idea :-)




di Andrea Amerio

Chiude la storica «Rivista dei libri», e ho l'impressione che non se la passino troppo bene neppure «L'indice», «Pulp», «il caffè letterario», «Nuova prosa», «Poesia», «Linea d'ombra», «Stilos», «Nuovi Argomenti» e tante altre riviste che hanno scelto di lavorare sulla cultura. Ma intanto ci sono altre imprese editoriali versate su ben altri fronti che fanno affari d'oro, settori che pompano di brutto, consumando risorse secondo la logica della lottizzazione criminale. Ad esempio, dopo aver molto mangiato, a fine aprile naufraga l'orribile, inguardabile, imbarazzante crapula del quotidiano «Il clandestino», parto mostruoso di un'informazione allo stremo. Il grottesco quotidiano messo in piedi da Gian Gaetano e Fabio Caso con i fratelli Luigi e Ambrogio Crespi era partito (malissimo) il 24 novembre scorso sotto la direzione di Pierlugi Diaco - il baby boomer degli anni novanta che ha abbandonato la nave appena prima del collasso
continua qui.

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