lunedì 21 giugno 2010

Intervista a Valentina Balzarotti (Agenzia Letteraria Internazionale): "C'è un grande cambiamento in atto dovuto alla rivoluzione dei mezzi di comunicazione"

Oggi ho il piacere di parlare con Valentina Balzarotti,  una delle agenti della A.L.I. (Agenzia Letteraria Internazionale), agenzia fondata da Augusto Foà e che, detto per inciso, considero per storia e per catalogo la più prestigiosa del Paese. Chi avesse dubbi in proposito può dare un'occhiata alla biografia di uno dei suoi agenti più influenti, Erich Linder , da molti considerato un mito (deceduto nel 1983 gestì i diritti di autori come Franz Kafka, Thomas Mann e altri ancora).
Attiva da oltre un secolo, tra gli autori rappresentati compaiono nomi come Indro Montanelli, Alda Merini, Ezra Puond o ancora i più recenti Tiziano Scarpa, Antonio Moresco, Barbara Garlaschelli, e molti altri



Ciao Valentina e grazie della disponibilità. Inizio subito chiedendoti in che modo lavorate? Come funziona la vostra organizzazione interna e che tipo di servizi offrite?

Ci sono vari settori in agenzia.

1.      agenti che si occupano solo di autori italiani:  i  diritti delle loro opere vengono venduti in Italia e nel mondo, per libri, e book, audio books, e diritti cinema e tv tratti dalle loro opere.

2.      agenti che si occupano di agenti, scrittori singoli e case editrici straniere che rappresentiamo in esclusiva in Italia :  i diritti vengono venduti per libri, e book, audio books,  eccetera ma solo in Italia.

Che tipo di professionalità avete all'interno dell'agenzia? In quanti siete?

Siamo otto in tutto, più qualche collaboratore esterno. Agenti veri e propri siamo in cinque: due agenti dedicati esclusivamente agli scrittori italiani, un agente solo per la vendita dei diritti all’estero, due agenti per la rappresentanza dall’estero in Italia.

Chi sono i vostri clienti?
 
Li potete trovare tutti sul sito: ci sono i nomi degli scrittori italiani, che rappresentiamo in esclusiva in tutto il mondo  e i nomi degli agenti, case editrici e singoli scrittori stranieri che rappresentiamo in esclusiva in Italia.

In che modo selezionate gli scrittori da rappresentare? Molti sostengono che bisogna essere già piuttosto affermati per entrare nelle grazie di un'agenzia valida come la vostra, che bisogna dimostrare di essere appetibili per il mercato, corrisponde al vero questo? E' il mercato editoriale a dettare le regole del gioco?

Bisogna distinguere sempre seguendo i due settori principali di prima:

1.      Scrittori italiani: oltre agli scrittori affermati, noi cerchiamo talenti nuovi (in particolare questo è un compito affidato a me). Un filtro all’ingresso è rappresentato dal servizio di valutazione delle opere (servizio a pagamento, vedere la sezione apposita sul sito); l’altro sistema con cui io seleziono gli scrittori che vorrei rappresentare è con un costante monitoraggio di quello che esce in libreria, dei premi letterari minori, dei premi opere prime, e delle scuole di scrittura, blog, siti internet eccetera. Inoltre sono molto spesso i nostri rappresentati a indirizzare a noi i loro colleghi scrittori. Noi siamo la dimostrazione che non bisogna affatto essere affermati per essere rappresentati da noi. Tuttavia è vero che poi spesso, anche se noi siamo convintissimi della validità dell’opera di uno scrittore non affermato,  facciamo una gran fatica a trovargli un editore (e a volte, raramente, per fortuna, non lo troviamo affatto)

2.      Le rappresentanze dall’estero verso l’Italia invece avvengono per contatti personali alle numerose fiere a cui siamo presenti e attraverso contatti sempre personali costruiti negli anni (anzi nei decenni, visto che l’Agenzia supera i 100 anni di età!) Esaminiamo i cataloghi degli editori e degli agenti letterari e decidiamo. Abbiamo aperto un settore molto vasto di ricerca nei paesi dell’Est europeo, verso i paesi di lingua araba, Cina, e, parlando in modo molto generico, anche in  Africa (Sud Africa in testa)

Qual è il costo all'incirca per il servizio di valutazione di cui mi hai accennato? E soprattutto, al fine di ottenere la vostra rappresentanza ha senso autoproporsi presso di voi per uno scrittore totalmente sconosciuto? (cioè, in parcentuale, quanti autori che si autoprogongono ottengono effettivaente la rappresentanza?)

Il costo approssimativo è di 350 euro più iva, c’è tutto chiaramente indicato sul sito www.agenzialetterariainternazionale.com alla voce servizi. Raramente capita, ma capita,  che venga fuori qualcosa di pubblicabile da questo servizio (una percentuale di non più del 5% di quello che ci mandano per il servizio di valutazione è buona).

Come valorizzate gli scrittori meno noti su cui decidete di investire?

Semplicemente cercando di proporli agli editori adatti , con le collane giuste, con l’attenzione giusta all’esordiente, insomma con quelle caratteristiche che ci convincano di fare il bene del nostro scrittore. 

Vi occupate anche delle promozione? 

No, non ci occupiamo di promozione in senso letterale , non ci sovrapponiamo agli uffici stampa e di promozione degli editori.

Gestite anche i diritti secondari e le traduzioni estere? Se sì in che modo?

Li gestiamo sempre, il modo dipende dal tipo di contratto che stipuliamo.  In certi casi alcuni  diritti secondari (come per esempio traduzione, book club, antologici eccetera) vengono ceduti all’editore che ne divide i proventi con lo scrittore secondo percentuali stabilite di volta in volta in contratto, in altri casi tali diritti vengono riservati al 100% allo scrittore e allora li trattiamo noi proponendo l’opera agli editori stranieri che incontriamo alle varie fiere a cui andiamo, oppure semplicemente attraverso i nostri contatti e i nostro coagenti nel mondo, oppure, se si tratta di diritti cine tv, sottoponendo le opere ai produttori cinematografici con cui siamo in costante contatto.

Valentina, tu personalmente che idea hai del panorama letterario italiano?

C’è un grande fermento di idee e un grande cambiamento in atto dovuto alla rivoluzione dei mezzi di comunicazione (internet , e book, piattaforme digitali, I Pad  eccetera) . Questo porta e porterà a idee interessanti e nuove. Purtroppo tuttavia spesso i  giovani esordienti italiani sono un po’ troppo autoreferenziali e quindi le loro opere sono asfittiche. Questo almeno è quello che mi capita di osservare dal mio punto di vista particolare.


Grazie mille.


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